Finanziaria 2007 - TFR
La Finanziaria 2007 prevede un anticipo dell'entrata in vigore della riforma sulla previdenza complementare al 1 gennaio 2007 (anziché al 1 gennaio 2008).
Salvo modifiche in sede di approvazione dal 1 gennaio 2007 parte il semestre nel quale tutti i dipendenti privati in attività dovranno indicare la forma di previdenza complementare alla quale intendono conferire il TFR futuro.
Il mondo dei dipendenti delle imprese private si divide in due segmenti: da una parte i lavoratori delle grandi imprese, dall'altra i dipendenti delle imprese che hanno meno di 50 dipendenti.
I dipendenti delle grandi imprese potranno decidere di destinare il TFR futuro a un fondo pensione o non decidere nulla: in entrambi i casi il loro TFR finirà nel fondo pensione negoziale e solo dopo due anni saranno liberi di scegliere un fondo pensione aperto di loro gradimento. Se invece espliciteranno la volontà di conservare il TFR, questo sarà integralmente consegnato a un apposito Fondo gestito dall'lnps che servirà a diversi interventi pubblici.
I dipendenti delle imprese con meno di 50 addetti potranno invece mantenere il TFR futuro presso l'azienda oppure potranno destinarlo a un fondo pensione a loro scelta sia mediante adesione individuale sia mediante adesioni collettive (forma certamente più efficiente dal punto di vista amministrativo).
Le modalità di comunicazione della scelta e molti aspetti del nuovo regime sono ancora da chiarire. Pare invece confermato il trattamento fiscale dei fondi pensione che con un'imposta dell'11% sui ricavi è oggi particolarmente vantaggioso.
Ricordo che la manovra finanziaria è in corso di approvazione e sono sempre possibili variazioni rispetto a quanto detto sopra.
Salvo modifiche in sede di approvazione dal 1 gennaio 2007 parte il semestre nel quale tutti i dipendenti privati in attività dovranno indicare la forma di previdenza complementare alla quale intendono conferire il TFR futuro.
Il mondo dei dipendenti delle imprese private si divide in due segmenti: da una parte i lavoratori delle grandi imprese, dall'altra i dipendenti delle imprese che hanno meno di 50 dipendenti.
I dipendenti delle grandi imprese potranno decidere di destinare il TFR futuro a un fondo pensione o non decidere nulla: in entrambi i casi il loro TFR finirà nel fondo pensione negoziale e solo dopo due anni saranno liberi di scegliere un fondo pensione aperto di loro gradimento. Se invece espliciteranno la volontà di conservare il TFR, questo sarà integralmente consegnato a un apposito Fondo gestito dall'lnps che servirà a diversi interventi pubblici.
I dipendenti delle imprese con meno di 50 addetti potranno invece mantenere il TFR futuro presso l'azienda oppure potranno destinarlo a un fondo pensione a loro scelta sia mediante adesione individuale sia mediante adesioni collettive (forma certamente più efficiente dal punto di vista amministrativo).
Le modalità di comunicazione della scelta e molti aspetti del nuovo regime sono ancora da chiarire. Pare invece confermato il trattamento fiscale dei fondi pensione che con un'imposta dell'11% sui ricavi è oggi particolarmente vantaggioso.
Ricordo che la manovra finanziaria è in corso di approvazione e sono sempre possibili variazioni rispetto a quanto detto sopra.
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