Fattura elettronica: Modalità di emissione
Le caratteristiche della fattura elettronica
La possibilità di emettere fatture elettroniche, in alternativa alle tradizionali modalità cartacee, è stata introdotta nel nostro ordinamento dal Dlgs n. 52/2004, che ha modificato integralmente l'articolo 21 del Dpr n. 633/1972.
La circolare n. 45/E del 19 ottobre
- attestazione della data
- autenticità dell'origine
- integrità del contenuto
Tali requisiti sono garantiti mediante l'apposizione, su ciascuna fattura o sul lotto di fatture destinate a un unico soggetto, del riferimento temporale e della firma elettronica qualificata da parte dell'emittente oppure impiegando sistemi Edi (Electronic Data Interchange) che garantiscono i predetti requisiti di autenticità e integrità. L'Edi è un sistema di trasmissione dati caratterizzato, principalmente, dallo scambio diretto di messaggi commerciali tra sistemi informativi, a mezzo di reti di telecomunicazioni nazionali e internazionali.
Dal documento cartaceo a quello informatico
La trasformazione del documento cartaceo in documento elettronico, solitamente in formato pdf, avviene mediante uno scanner. L'apposizione sul documento elettronico del riferimento temporale e della firma elettronica qualificata (firma digitale) genera il cosiddetto documento informatico in formato "P7M", rilevante ai fini civilistici e fiscali.
Si riporta di seguito il processo di generazione del documento informatico:
Modalità operative
L'articolo 21, comma 3, del Dpr n. 633/1972 dispone che è possibile utilizzare sistemi di fatturazione elettronica solo previo accordo con il destinatario; pertanto, non sarà possibile trasmettere fatture elettroniche al cliente se questi non ha espresso il proprio consenso a riceverle in tale formato.
A seconda degli accordi intercorsi, si potrebbero avere trasmissioni telematiche che necessitano di ricevute di invio/consegna e altre che non le prevedono. Pertanto, se sono previste ricevute di notifica, bisognerà ricorrere a un sistema di posta elettronica certificata (Pec). Nel caso in cui non sia richiesta alcuna ricevuta, il documento informatico trasmesso per via telematica si intende spedito dal mittente se inviato al proprio gestore, e si intende consegnato al destinatario se reso disponibile nella casella di posta elettronica messa a disposizione dal gestore. Al fine di evitare interpretazioni non corrette sull'utilizzo della posta elettronica, si precisa che le fatture allegate a una e-mail, se non emesse secondo le modalità previste dal Dm 23 gennaio 2004, devono essere considerate come documenti analogici.
Per quanto riguarda il concetto di emissione/trasmissione delle fatture elettroniche, potrebbe non essere chiaro il momento in cui la fattura si considera fiscalmente emessa, ai sensi dell'articolo 21 del Dpr n. 633/1972. La circolare n. 36/E del 6 dicembre
Ulteriori chiarimenti
La circolare n. 45/E del 2005 (punto 3.1.2) prevedeva l'obbligo di conservazione dei documenti per tipologia, vale a dire che, se si conservava in formato elettronico una sola fattura di acquisto, si era obbligati a conservare in formato elettronico tutte le fatture passive. Per ovviare a tale problematica, che rischiava di frenare lo sviluppo della fatturazione elettronica, è stata prevista, con la citata circolare 36/E, la possibilità di conservare contestualmente fatture elettroniche e fatture cartacee, utilizzando per quelle cartacee appositi registri sezionali.
Tale modalità operativa è consentita a condizione che le fatture siano annotate in un registro sezionale e numerate progressivamente, con una distinta serie numerica in ordine cronologico, senza soluzione di continuità per periodo di imposta. Per ogni singolo cliente o fornitore, inoltre, dovrà essere eseguita un'unica modalità di conservazione per l'intero periodo d'imposta, in modo che le fatture emesse o ricevute risultino annotate tutte nello stesso registro.
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